Dopo il teschio spuntano altri resti umani
di LUANA DE FRANCISCO TORREANO. Era sepolto a poca distanza dal teschio e ad appena una settantina di centimetri di profondità: per i carabinieri della Squadra rilievi del Nucleo investigativo di Udine, al lavoro da sabato nel giardino di una villetta della frazione di Togliano, non è stato quindi particolarmente difficile trovare lo scheletro da "attaccare" al cranio affiorato poche ore prima da quello stesso terreno, nel quale i proprietari avevano da poco cominciato a lavorare all'ampliamento dell'area di accesso al garage. Il difficile, per gli inquirenti e, soprattutto, per il medico legale Carlo Moreschi, incaricato dal sostituto procuratore Lucia Terzariol delle indagini di laboratorio, comincia adesso, con l'esame del reperto osseo. Perchè quello che conta, ora, è riuscire a dare una data di nascita (o di morte) alla persona rimasta così a lungo misteriosamente nascosta sotto uno strato di terra, senza una bara nè una croce. Dall'individuazione dell'epoca a cui fare risalire quell'insolita sepoltura, infatti, dipenderà anche l'eventuale proseguio degli scavi. Stando a una prima valutazione dell'anatomopatologo, lo scheletro, che - come già il teschio - presenta un buono stato di conservazione, si troverebbe sottoterra da una sessantina d'anni. Gli uomini comandati dal capitano Fabio Pasquariello lo hanno trovato in posizione parallela rispetto alla parete retrostante la casa, a una distanza di circa due metri. Addosso o accanto al corpo, non c'era alcun oggetto: nè un distintivo o un elmetto o un'arma, in grado di identificarlo come un militare, nè una fibbia o un bottone, attraverso i quali risalire al tipo di abbigliamento. Per ora, l'unica cosa certa è che si tratta di un uomo. E che qualcuno abbia voluto nasconderne la salma, invece di tumularla secondo i crismi dell'ufficialità nel cimitero del paese. Per il resto, si possono soltanto azzardare ipotesi. Come quella che si tratti di una vittima - indifferentemente se militare o civile, italiana o straniera - della seconda guerra mondiale, visto che il territorio comunale di Torreano, fra il '44 e il '45, fu teatro di azioni di guerriglia e di rappresaglie che videro finire a terra partigiani e tedeschi. Oppure, retrodatando assai di più il seppellimento, di una vittima del passaggio delle truppe di Napoleone lungo la strada di Togliano. Di sicuro, il ritrovamento ha destato grande impressione tra la gente, dando il via a una sorta di toto-scommesse. «Da quando è stato trovato il teschio - afferma il sindaco di Torreano, Paolo Marseu, presente allo scavo che, lunedì, ha portato alla luce anche il resto del corpo -, in paese non si parla quasi d'altro e, da una famiglia all'altra, affiorano ricordi di episodi lontani». Tra i tanti, al primo cittadino piace l'ipotesi che ricondurrebbe la morte all'epoca della prima guerra mondiale, quando una villa distante circa 500 metri dal luogo del ritrovamento fu trasformata in ospedale da campo prima degli italiani e, dopo Caporetto, degli austriaci. E quando poteva succedere che per i morti si trovassero sepolture improvvisate. Ai carabinieri della stazione di Torreano, intanto, il compito di verificare se, negli archivi dell'Arma, sia rimasta traccia di denunce di scomparsa datate fino a una sessantina d'anni fa. Per quanto improbabile, gli investigatori non escludono neppure l'ipotesi che lo scheletro appartenga a epoche più recenti: 15-20 anni al massimo. Se gli accertamenti medico-legali lo confermeranno, la Procura potrebbe disporre una seconda fase di scavi. Anche per questo, l'area, per il momento, resta sotto sequestro.