Da caserma a centro di aggregazione attraverso il lavoro dei volontari
Il progetto che il Comune di Torreano punta a realizzare trasformando l’ex sito militare di Tamoris Il sindaco Sabbadini: «Risorse non ce ne sono, daremo l’esempio arrangiandoci con le nostre forze»
TORREANO. Da caserma a centro d’aggregazione. Un luogo da attrezzare e da mettere a disposizione di associazioni locali, scuole, parrocchia, anziani, ma non solo: anche i turisti, infatti, troveranno pane per i loro denti posto che il sito – testimone dell’epoca in cui i confini avevano un peso fortissimo, dividendo mondi dalle impostazioni ideologiche agli antipodi – sarà valorizzato pure in loro funzione.
Il piccolo Comune di Torreano lancia un esempio di virtuosismo e di propositività segnando una delle vie possibili per la soluzione di un problema che, in zona, ha proporzioni massicce: il recupero, cioè, e la ridestinazione d’uso delle strutture militari dismesse, realtà in preda all’abbandono ormai da due decenni e, generalmente, dalle dimensioni così ampie che azioni di conversione richiederebbero somme ingentissime.
L’immobile che il municipio di Torreano è appena riuscito (dopo un iter molto lungo, avviato otto anni fa, ai tempi dell’allora amministrazione Marseu) ad aggiudicarsi in comodato rappresenta, in parte, un’eccezione: dislocato sulla collina di Masarolis, in località Tamoris, l’edificio (che accoglieva reparti di fanteria) si è conservato complessivamente bene, nonostante i 20 anni di inutilizzo.
Ecco allora che l’idea coltivata dalla giunta del sindaco Roberto Sabbadini non ha i toni del miraggio, ma della concretezza: «Ci arrangeremo, per le necessarie operazioni di manutenzione e di adattamento, con le nostre forze. Considerati i vincoli posti dal patto di stabilità e la progressiva riduzione dei trasferimenti dagli enti sovracomunali, sperare in sostanziosi contributi per un restyling del complesso è utopia: bisogna, allora, darsi da fare in casa, con le risorse di cui disponiamo». Risorse che si traducono, più che in termini monetari, nella voce volontariato.
«Sfida impegnativa, ma sono sicuro che andrà in porto», dice il primo cittadino. «Ora che finalmente abbiamo ottenuto la caserma (determinante l'appoggio dell'ingegner Campagna, del Demanio, e della sua collaboratrice, dottoressa Giglio) organizzerò un incontro con i sodalizi di qui, posto che l’obiettivo è creare qualcosa di utile alla comunità. Chiederò la loro disponibilità all’attuazione di una serie di lavori da eseguire in economia: bisognerà anzitutto procedere a una pulizia del contesto dalla boscaglia; poi andranno fatti lavori di tinteggiatura e riparazioni di vario genere».
«Ma valorizzeremo il luogo – conferma – pure in chiave turistica, facendo leva sia sulla posizione panoramica, straordinaria, che sulla presenza di preziose testimonianze storiche: ho già fatto richiesta al Demanio di affidarci anche i bunker presenti nei paraggi».
di Lucia Aviani per il Messaggero Veneto