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"Frazione dimenticata" a Torreano, il sindaco: "In arrivo 225 mila euro"

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IMAGE La frazione dimenticata e l'appello della giovane coppia: "Come faremmo se ci fosse un'emergenza?"

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NOTIZIE TORREANESI

È morto l’imprenditore Mario Laurino

Cividale: fondatore del Consorzio della pietra piasentina, aveva 83 anni e da tempo era malato. Funerali alle 15 in duomo

CIVIDALE. Con lui, concordano il mondo dell'artigianato e la sfera della politica locale, «se ne va un pioniere dell'imprenditoria friulana». Di più: «Il "padre", si può ben dire, della pietra piasentina», un tempo cenerentola, oggi marchio e vanto di un territorio. Si è spento martedì, all'età di 83 anni dopo lunga malattia, il commendator Mario Laurino, titolare della ditta Julia Marmi di Cividale e "patron", appunto, della piasentina, non più materiale povero ma prodotto d'eccellenza proprio grazie alla lungimiranza di quella che in tanti, affettuosamente, definiscono «una testa dura».

Sono caparbietà e tenacia, infatti, ad aver trasformato un semplice cavatore nel creatore di un piccolo "mondo": fondatore, nel 1965, del Consorzio produttori pietra piasentina, Mario Laurino è stato anche storico dirigente della Confartigianato mandamentale - ha ricoperto l'incarico per oltre 40 anni -, artefice della creazione della Sofart, la società finanziaria degli artigiani, e "deus ex machina" nel processo di realizzazione di ben cinque consorzi (ultimo, in ordine di tempo, quello di Cividale, funzionale a un piano di espansione industriale tradottosi poi, però, in spina nel fianco del commendatore, tanto che un anno fa è stato posto in liquidazione).

Cordoglio, dunque, sia a Torreano - paese natale dell'imprenditore - che nel Cividalese: oggi i funerali, alle 15, saranno celebrati nel duomo della città ducale. La salma sarà esposta dalle 10 in poi all’interno della Julia marmi di via Gemona 230.

«Scompare, con Mario Laurino, una figura di primo piano - commenta il sindaco di Torreano appunto, Roberto Sabbadini, facendosi portavoce del sentimento di un'intera comunità -. Fu lui a conferire dignità alla pietra piasentina, precedentemente oggetto solo di piccole produzioni. A differenza di moltissimi suoi coetanei non volle mai prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi all'estero per cercare lavoro. Credeva nelle potenzialità del Friuli e si è impegnato, fin da giovane, per dimostrare che aveva ragione». I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti: «Con Laurino il settore della piasentina è decollato: da una sfera di lavorazione strettamente familiare ha raggiunto lo status di realtà di nicchia, oggetto di esportazioni su larga scala. Era, il commendatore, un uomo capace di guardare lontano, con un'ampia prospettiva: il carattere forte, deciso, determinato l'ha aiutato a coronare il suo sogno e a dar vita a un "sistema" di estremo rilievo».

Ma di Mario Laurino, che lascia la moglie e due figlie - Mariagrazia e Francesca -, viene evidenziato pure l'impegno civile e sociale: «Fu amministratore a Torreano, negli anni Sessanta - ricostruisce il primo cittadino -. Già consigliere della Banca Popolare di Cividale, Laurino è sempre stato legatissimo al mondo degli alpini: a lui si deve il gemellaggio con le penne nere di Camugnano e la donazione - tramite il Consorzio - della pietra con cui costruire la sede degli alpini nel nostro paese. Ogni anno, inoltre, era l'anima della festa degli scalpellini nella ricorrenza della patrona della categoria, Santa Lucia, e promuoveva, anche, la grande castagnata della Protezione civile regionale, nella sua cava di Clastra».

Lucia Aviani

Maltempo: ancora emergenza. Frana sulla strada, Masarolis resta isolata

Torreano, la pioggia ha fatto cedere la collina. Due fasce protette per il transito dei 120 abitanti, tempi lunghi per i lavori

TORREANO. Il fronte dello smottamento è ampio, ottanta metri circa: sotto il peso delle incessanti piogge degli ultimi giorni il fianco della collina a ridosso di Torreano - quella su cui corre la strada per Masarolis, frazione ad alta quota - ha ceduto, squarciandosi per un lungo tratto.

L’episodio risale a lunedì: la frana si è riversata sulla carreggiata, unica via “ufficiale” di collegamento (l’alternativa è una viuzza bianca, non agevole) fra la borgata e il fondovalle, ostruendola in larga parte. Adesso, così, il paesino - 120 residenti - è semi-isolato. Immediato l’intervento della Protezione civile regionale, che sta lavorando senza sosta per mettere in sicurezza il tracciato e per realizzare una pista di transito provvisoria; l’entità del problema, tuttavia, fa presupporre una tempistica piuttosto lunga per il risanamento del contesto e il ripristino delle condizioni di sicurezza.

Per il sindaco di Torreano, Roberto Sabbadini, è stata così inevitabile l’emissione - ieri mattina - di un’ordinanza di chiusura del percorso, salvo minime deroghe: «Il passaggio - spiega - sarà consentito solo in due fasce protette, ovvero in momenti in cui è garantita in loco la “sorveglianza” degli operai impegnati nel cantiere: abbiamo scelto di consentire il transito tra le 7 e le 8 e tra le 17 e le 18, in modo da garantire agli abitanti di Masarolis la possibilità di scendere a valle per raggiungere il posto di lavoro e da consentire il successivo rientro pomeridiano a casa».

L’alternativa è una deviazione, non proprio agevole, per Canebola. «Considerata la vastità del cedimento e, di conseguenza, i presumibili tempi dell’azione di bonifica e consolidamento - rende noto il primo cittadino - la Protezione civile ha optato per la creazione di una bretellina temporanea, scavando il versante della montagna; ci sono quattro mezzi all’opera. Per illustrare nei dettagli la situazione ai residenti a Masarolis ho organizzato una riunione pubblica: l’incontro è in programma per domani sera, alle 20, nei locali del centro sociale». Fra i problemi da affrontare vi è quello della corriera, «per la quale - conferma Sabbadini - andrà studiata una soluzione».

Nel frattempo sono già stati presi contatti con l’assessore regionale alla Pc Panontin, per appurare le possibilità di finanziamento: «L’operazione dovrà essere radicale e si annuncia, dunque, onerosa. Dobbiamo capire al più presto - conclude il sindaco - come procedere». Il cedimento sulla via per Masarolis rappresenta, nel Cividalese, la più eclatante conseguenza del prolungato maltempo, ma non certo l’unica. Segue, in ordine di gravità, una frana che ha precluso la fruibilità della strada sterrata che attraversa il Bosco Romagno, sulla fascia confinaria con il Comune di Corno di Rosazzo: le ripercussioni, peraltro, sono decisamente contenute, dal momento che la pista è utilizzata solo a fini escursionistici.

Messaggero Veneto 20 febbraio 2014

Immobilizzata nel letto e rapinata

È accaduto a un’ottantenne di Torreano, due malviventi hanno agito utilizzando una scala. Rubati circa mille euro

TORREANO. Momenti di terrore ieri notte per un’anziana che vive in una frazione del comune di Torreano di Cividale: la donna, che ha circa ottant’anni, è stata minacciata e rapinata da due malviventi che si sono introdotti in casa sua forzando una delle finestre al primo piano. I banditi l’hanno bloccata a letto. Le hanno messo una coperta sulla testa e le hanno chiesto soldi e preziosi. Alle fine se ne sono andati via con un bottino di circa mille euro.

Rapine in abitazione con un analogo modus operandi si sono già verificate nel Cividalese negli ultimi mesi. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Cividale. E’ a loro, infatti, che la signora si è rivolta, ancora in stato di agitazione.

Secondo la ricostruzione dei militari, poco prima dell’una di notte due uomini hanno appoggiato una scala a pioli al muro esterno dell’abitazione e, senza troppa fatica, sono riusciti ad aprire la finestra. Una volta dentro, hanno cominciato a rovistare dappertutto, alla ricerca di gioielli e soldi. La padrona di casa, in quei momenti, era nel dormiveglia ed è stata bruscamente svegliata da rumori e fruscii. I banditi si sono accorti di essere stati scoperti e, a quel punto hanno deciso di chiedere direttamente all’anziana dove fossero custoditi i contanti.

Per convincere la malcapitata a rivelare subito eventuali nascondigli, i due l’hanno immobilizzata a letto e le hanno premuto una coperta sulla testa. L’anziana, in preda al panico, ha fornito indicazioni ai banditi, dicendo loro di guardare nel cassetto di un mobile che si trovava nella stanza accanto. Dentro c’erano appunto i denari che i rapinatori cercavano: all’incirca un migliaio di euro. Dopo aver arraffato tutto il contante, si sono allontanati a piedi.

All’interno dell’abitazione, i malviventi hanno sempre indossato una sorta di passamontagna e hanno pronunciato poche parole, molto probabilmente - stando a quanto riferito dalla loro “vittima” - in una lingua slava.

L’anno scorso, a fine settembre, un episodio analogo era avvenuto a Tarcento. Due ladri, introdottisi in un’abitazione isolata a tarda sera, dopo aver buttato già la porta con una semplice spallata, hanno acceso la luce. Si sono così accorti che nella stanza accanto all’ingresso, a letto, c’era la padrona di casa. E non hanno esitato a sfilarle i cuscini da sotto la resta e a metterglieli sul viso per impedirle di gridare. Hanno poi rovistato dappertutto e se ne sono andati con due portafogli (vuoti).

Altro colpo-fotocopia si era verificato a Udine nel giugno del 2011, in via Di Mezzo. Un uomo senza scrupoli scaraventò sul letto un’anziana e, mostrandole un taglierino, la convinse a consegnargli la somma di 200 euro.

Messaggero Veneto 19 febbraio 2014

E’ morto a 90 anni Bruno Felettig, oggi l’addio

TORREANO. E' in lutto, la comunità di Montina di Torreano, per la scomparsa di Bruno Felettig (spentosi mercoledì all'età di 90 anni), figura molto nota nella borgata come, pure, nel capoluogo e nelle altre frazioni. Storia lunga e intensa, la sua: raccontano, a Montina, che dopo aver prestato il servizio militare ed essersi distinto nel proprio battaglione come uno dei migliori tiratori Felettig maturò la profonda convinzione dell'assurdità e inutilità delle guerre. Al momento della chiamata alle armi, così, con tre amici si rifugiò nella vallata di Presento, dove visse per due anni nascosto nel bosco: il suo rifugio era una grotta talmente ben "mimetizzata" tra le piante che ancor oggi pochissime persone ne conoscono l'esistenza. «Riuscì a scampare per due volte ai rastrellamenti dei tedeschi. Spesso soccorse amici e conoscenti in fuga e diede l'allarme a Prestento, in più occasioni, avendo intuito l'arrivo delle truppe nemiche: in tali circostanze aiutò la gente del posto a nascondersi». Al termine del conflitto aderì al Partito Comunista e trovò lavoro all'Italcementi di Cividale, dove operò per moltissimi anni. E’ ricordato, pure, come uno dei più anziani soci della riserva di caccia di Torreano. Questo pomeriggio i funerali. (l.a.)

 

Messaggero Veneto 14 febbraio 2014

Botta e risposta tra Torreanese e San Giovanni

Il vantaggio dei padroni di casa dura solo un minuto, così le due squadre restano appaiate in classifica

TORREANO. Le due squadre si presentano appaiate in classifica e tali rimangono dopo 90 minuti con interessanti spunti di gioco a dispetto del prato pesantissimo. Provano più i locali a fare la partita, ma la compagine triestina sa creare fastidi in avanti quando ne ha l’occasione.

Dopo 5’ Tiziani deve anticipare Gashi all’ultimo secondo per spazzare in angolo, poi D. Cudicio non arriva di un soffio su un bel cross dalla sinistra. 8’: Bin lancia in profondità Abdurahmanovic che però si allunga troppo la sfera trascinandosela sul fondo. Al quarto d’ora prova Cudicio da fuori, Gavagnin si fa sfuggire il pallone dalle mani per sua fortuna senza danni; è il primo di una serie di interventi incerti del giovane n° 1 rossonero che non la blocca quasi mai. Al 24’ rischia di farla grossa quando si fa sfuggire il pallone su un’uscita bassa, ma Gashi non approfitta e il suo piattone trova solo l’esterno della rete. L’occasione successiva è quella buona: Gashi difende un lancio verticale andando via a un Tiziani troppo leggero nell’usare le spalle e piazza il diagonale rasoterra che vale l’1-0. Neanche il tempo di un giro completo di lancette e Botta trova fortuitamente il gol del pari: pallone alto dalla destra che Tessarin non trattiene, lamentandosi per un presunto fallo subìto in area piccola, il pallone rimane davanti alla porta e nel tentare si spazzarlo Luigi Martinis centra in pieno il 10 avversario che da per terra segna sul rimpallo. La Torreanese torna immediatamente a spingere: al 33’ Gavagnin è nuovamente imperfetto in uscita, stavolta Gashi prova al volo di testa e il pallone esce sopra la traversa per questione di centimetri. Nei secondi 45’ la supremazia territoriale è ancora dei padroni di casa, con Gavagnin che si salva in qualche modo sulle punizioni di Bin (due) e Gobet. Da parte sua, Tessarin para su Marocco e Babbini. Palle buone ancora per Abdurahmanovic e Gobet, Gavagnin in corner.

Messaggero Veneto 10 febbraio 2014

  Valchiarò loghi pie2 loghi pie5 loghi pie6 loghi pie3 loghi pie7 loghi pie4 loghi pie8 loghi pie9

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