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"Frazione dimenticata" a Torreano, il sindaco: "In arrivo 225 mila euro"

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IMAGE La frazione dimenticata e l'appello della giovane coppia: "Come faremmo se ci fosse un'emergenza?"

Mirko Martinig e Jessica Russian, due ragazzi rispettivamente di 30 e 29 anni,... Leggi tutto...

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NOTIZIE TORREANESI

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L'ASSESSORE ALLO SPORT

Rincorsa della Torreanese La Risanese presa da Gashi

TORREANO. Gara a due volti a Torreano con la Risanese meglio organizzata nella prima frazione di gioco e ripesa con la Torreanese più vivace nel tentativo di raddrizzare un risultato che per la prima volta in stagione la vedeva in svantaggio.

Il primo acuto della partita è dei padroni di casa, con Tiro che, a pochi secondi dal fischio d'inizio, calcia al volo su un cross dalla destra di Coceani: il pallone termina alto. Al 7' Stampetta recupera una gran palla a centrocampo e serve splendidamente Tiro la cui conclusione viene però deviata all'ultimo in corner.

A questo punto sale di ritmo la Risanese, che prima reclama un penalty per fallo su Bidoggia (12'), poi trova l'1-0 con una gran punizione di D'Antoni che col destro a giro sorvola la barriera e segna sul primo palo. Al 24' è Gobet a calciare bene da fermo, ma Marini devia sul palo il sinistro dai trenta metri. Tre minuti dopo il raddoppio: Visentin stende Gregorutti in area, giusto il rigore che la stessa punta trasforma con freddezza.

La Risanese, ben messa in campo da mister Passalent, sembra in grado di contenere senza eccessivi affanni la sterile reazione dei locali, ma proprio all'ultimo minuto prima del riposo ecco l'episodio che cambia l'inerzia del match: lungo rilancio di Tessarin, Gobet la mette giù bene spalle alla porta, si gira e piazza un bel sinistro a fil di palo.

Al 9' st doppio cambio per la Torreanese: entrano Carlo Martinis in cabina di regia e Gashi a dare maggior vivacità in avanti; da qui in poi sarà solo Torreanese. Al 19' prova a metterla in mezzo Tiro dalla destra, c'è uno scontro aereo tra Parisi e Della Rovere con quest'ultimo che ha la peggio e deve uscire infortunato. Ultimo cambio per la squadra di casa: esce Parisi per la punta Pellegrino, si passa alla difesa a tre e tutti in avanti.

Al 27' Gashi trova il gol, ma l'arbitro aveva già fermato il gioco per offside. Al 30' è Pellegrino a ribadire in rete il palo colpito da Gashi, ancora una volta dopo il fischio del signor Feleppa. Al 33' Pellegrino calcia alto di pochissimo dall'interno dell'area di rigore. Subito dopo arriva il sospirato 2-2: Gashi irrompe in area con prepotenza e trafigge Marini col piattone rasoterra, poi si prende il primo giallo della gara per essersi levato la maglia nell'esultare. A dieci minuti dl termine Gobet pesca Gashi, il cui destro a giro sul secondo palo finisce largo di un soffio.

Ormai le squadre sono entrambe sulle gambe, non succede più nulla sino al termine ed è un pareggio tutto sommato giusto, col la Torreanese generosissima nel secondo tempo ma troppo stanca per andare alla ricerca anche del 3-2. 

Un grande amore nato grazie a un guasto d'auto

di Paolo Medesossi

Se Udine può oggi inaugurare un museo dedicato all'arte moderna in una casa del Cinquecento il merito spetta a un guasto d'auto verificatosi addirittura nel 1920. Sembra una barzelletta, un'esagerazione, ma in effetti è questo il succo della storia che stiamo per raccontarvi e che comunque tanti udinesi già conoscono in quanto è stata narrata sulle pagine del Messaggero Veneto più volte in passato, in particolare dal giornalista Mario Blasoni nei suoi viaggi alla ricerca dei personaggi significativi di casa nostra. Rinfreschiamo allora la memoria oggi in quanto nel pomeriggio finalmente si inaugura l'atteso museo allestito nella casa donata alla città dal commerciante Dante Cavazzini, proprio colui che in quel lontano giorno mentre era in viaggio da Milano a Vienna, su carreggiate che non erano certo le autostrade di oggi, incappò nel guasto automobilistico che lo costrinse a una sosta forzata di tre giorni a Udine. E ciò gli permise di conoscere la città e di innamorarsene al punto di sceglierla in seguito come sede della sua attività imprenditoriale.

Ma partiamo dall'inizio altrimenti è difficile capire i vari passaggi in una vicenda che è stata pure illustrata in un libro biografico incentrato su questo emiliano, originario di Gualtieri (il paese di Antonio Ligabue), dove nacque il 27 maggio 1890 da una famiglia numerosa e poco agiata. Il giovanissimo Dante a 11 anni cominciò a lavorare come garzone muratore e a 14 si trasferì a Milano per fare il macellaio, passando poco dopo in un negozio di tessuti, prima come fattorino e poi come commesso.

Nel 1911 fu arruolato per la Libia e nel 1915 venne richiamato alle armi per la guerra mondiale, prima sul fronte dell'Isonzo e poi in Francia. Rientrato in Italia, decise di mettersi in proprio nel commercio delle stoffe e fiutò nell'Austria un mercato ideale. Per questo motivo, quel giorno caricò sull'auto il suo campionario e partì alla volta di Vienna venendo però appiedato dal guasto vicino a Udine. Risolto il problema, proseguì e riuscì a vendere tutta la sua merce fra la capitale austriaca, Cracovia, Varsavia, spingendosi fino in Ucraina.

Al ritorno ebbe la sensazione che Milano non fosse una buona piazza per le sue idee e allora si ricordò della piacevole Udine dove si trasferì armi e bagagli affittando nel giugno del 1921 in via Manin alcuni locali del commerciante Leskovic dove allestì una svendita di stoffe e tessuti, che ebbe successo grazie anche a una indovinata campagna pubblicitaria. Fatto l'esperimento, Cavazzini decise di mettere radici e acquistò in via Savorgnana parte di un edificio storico che apparteneva al conte Gustavo Colombatti, discendente di una dinastia arrivata in città nel Quattrocento da Faedis.

Il nobiluomo trascorreva il suo tempo al caffè Dorta e tra facezie varie. Non ci volle molto al dinamico Cavazzini per allargarsi fino a occupare tutta la casa dove dare spazio al suo negozio chiamato "Al ribasso" e inaugurato il 22 maggio 1922. L'attività cominciò con 2 commessi, ma un anno dopo erano già 22 e fu l'inizio di un'epopea commerciale che tanti udinesi ricordano ancora. Nel 1933 Cavazzini aprì un secondo negozio in Mercatovecchio, "L'arredamento", e nel 1940, da cinquantenne energico, sposò una sartina originaria di Torreano, Aminta Flebus, poi al suo fianco fino alla morte, avvenuta nel 1987. Solo tre anni dopo il negozio di via Savorgnana venne chiuso in quanto la moglie volle che prima tutti i dipendenti andassero in pensione e trovassero una occupazione.

Fatto ciò, donò la casa al Comune per farne una sede museale come era nelle volontà di Dante, che era stato in tante occasioni benefattore e mecenate. Per esempio incoraggiò i giovani artisti, come Afro Basaldella, e aiutò don Guglielmo Biasutti nell'ingrandire l'istituto Bearzi.

Udine deve riconoscenza a Dante e ad Aminta, ma deve essere una riconoscenza vera, non di facciata. Su queste cose la città spesso si distrae un po'. Infatti, non c'è una piazzetta o un vicoletto dedicato al commerciante che per caso aveva scoperto Udine restandone ammaliato per sempre.

Cava di Clastra: la Rossi Marmi non violò le norme

TORREANO. Dopo la vittoria di due anni fa in sede civile, per Bruno e Andrea Rossi, titolari dell'omonima ditta di marmi di Torreano, ieri è stato di nuovo un giorno di festa. Chiamati a rispondere anche davanti al tribunale penale di una presunta violazione della legge speciale sulle cave - ipotesi per la quale erano stati raggiunti da una sanzione amministrativa di 140 mila euro, che la sezione civile aveva poi revocato, condannando la Regione al pagamento delle spese di giustizia -, padre e figlio, 65 anni e residenti a Faedis il primo, 36 e di Pavia di Udine il secondo, sono stati assolti dal giudice del tribunale di Cividale, Matteo Carlisi, con la formula "perchè il fatto non sussiste". Stesso epilogo per Giuseppe Gabino, 65 anni, di Pozzuolo, coinvolto in qualità di direttore della cava. L'accusa, contestata ai tre in cooperazione colposa, era quella di avere scavato il fronte della cava di pietra piasentina, in località Clastra di San Leonarso, a una distanza inferiore ai 20 metri dalla strada. Il vpo aveva chiesto per tutti la condanna a 4 mesi di arresto. Decisi a uscire completamente "puliti" dalla vicenda, cioè a essere riconosciuti innocenti nel merito, imprenditori e professionista avevano preliminarmente annunciato la propria rinuncia alla prescrizione. Forte dell'esito favorevole ottenuto già nel procedimento civile, il loro difensore, avvocato Maurizio Conti, ha riproposto al tribunale i risultati della consulenza tecnica a suo tempo redatta da Gianni Menchini su incarico del giudice: la "Rossi Marmi snc" - aveva concluso il geologo - aveva rispettato la distanza prevista. A mettere in moto le indagini, paralizzando di fatto l'attività della cava per tre anni, era stato l'esposto di un privato. (l.d.f.)

Conferenza: "Vivere con più sicurezza in casa e fuori"

Comune di Torreano
Conferenza per gli anziani
VIVERE CON PIU' SICUREZZA IN CASA E FUORI
La Stazione Carabinieri di Torreano In collaborazione con Il Comune di Torreano ORGANIZZA una conferenza sulla sicurezza destinata agli anziani (ma non solo):
- precauzioni per rendere più protetta la propria casa
- semplici regole per evitare raggiri
- modus operandi di ladri e truffatori
L'incontro si terrà presso IL POLIFUNZIONALE DI MASAROLIS
Venerdì 28 settembre alle ore 20.00

Relatore: Luogotenente Paolo Baldo
Comandante della Stazione Carabinieri di Torreano
TUTTA LA CITTADINANZA E INVITATA A PARTECIPARE
Il Sindaco
Roberto Sabbadini
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